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martedì 21 agosto 2012

Lettera di una mamma alla scuola di Sonia Cartosciello



Dedicata a tutte le mamme che affideranno, per la prima volta e non solo, i loro figli alla scuola
Cara scuola, è arrivato il momento tanto atteso, ed io, con fiducia ma non senza trepidazione,  ti consegno mio figlio. Sbagliando, ho pensato che fosse solo mio, ma è giusto dividerlo con il mondo purché impari a percorrerlo. Finora l’ho accudito, ho alimentato il suo corpo e nutrito la sua mente. Ho tremato per  ogni suo malore, l’ho incoraggiato, l’ho consolato, gli ho alleviato ogni dolore, l’ho rimproverato con fermezza, l’ho rassicurato quando il buio della notte lo intimoriva  e ho gioito per ogni suo successo. 
Gli ho comprato giocattoli  ingegnosi,  libri stimolanti, favole  immaginifiche; ho cercato di preservarlo da immagini di violenza e da linguaggi inadeguati,  gli ho offerto una casa confortevole e serena.
Ora te lo affido. Per lunghi anni, mio figlio sarà uno dei tuoi figli.
Grande è la tua responsabilità nell’accoglierlo, sei il luogo dell’incontro, dell’ospitalità, dell’inclusione, solo se  vi troverà tutto ciò, capirà di appartenerti  e  te ne saprà essere riconoscente.
Dovrai essere  presente in maniera convinta, attiva, responsabile, chiamandolo per nome, prestando attenzione ad un suo bisogno, ad un suo desiderio che può coltivare un sogno nuovo.
Offrigli sempre nuovi stimoli,  soddisfa e alimenta  le sue curiosità, non smetterà di sbalordirti con le sue domande ma anche con le sue risposte.
Sii comprensiva ma non buonista, non incutergli paura ma fatti rispettare, sempre: ha bisogno di fermezza e di coerenza.
Gratificalo per ogni, sia pur minimo, successo, ma, se non è conforme alle tue aspettative, non lo umiliare mai, piuttosto  incoraggialo, rincuoralo, dagli tempo, cerca le  strategie a lui più congeniali,  più  seducenti.
Egli vuole imparare a vivere questo secolo, ad essere come un suo coetaneo dell’altra parte del mondo. Infondigli la fiducia, l’amore, il rispetto per tutti, il senso della giustizia e della libertà; trasmettigli la ricchezza delle “diversità”, il gusto per la conoscenza, la forza delle idee, il coraggio per affrontare un mondo meraviglioso e complicato, in cui dovrà anche fronteggiare chi e cosa cercheranno di scoraggiarlo, di blandirlo.
Proteggilo dalle false lusinghe, contribuisci  a che possa  crearsi  un’opinione sulle persone, sui fatti, sulla storia.  
Non tentare di omologarlo, difendi la sua preziosa unicità!
Lo so, ti sto chiedendo tanto, troppo, tuttavia io, se me lo consentirai, ti affiancherò, con discrezione, durante questo arduo percorso.

Te lo affido bambino, tu guidalo fino a  farne un uomo libero. 

                                                                                                         Con profonda gratitudine

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